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Alluminio in cosmesi: Aggiornamenti e restrizioni normative

L’alluminio ed i suoi composti sono utilizzati nei prodotti cosmetici principalmente come agenti antitraspiranti e come basi per veicolare i pigmenti (lacche) in lipstick e dentifrici. In particolare, il composto di alluminio più ampiamente utilizzato nei prodotti cosmetici è il cloridrato di alluminio negli antitraspiranti. Sebbene l’alluminio cloridrato sia un ingrediente cosmetico non soggetto a restrizioni regolamentato nel regolamento sui cosmetici 1223/2009, altri sali di alluminio come i complessi di idrossido di alluminio zirconio cloruro e i complessi di alluminio zirconio cloruro ed idrossido glicina sono coperti dalla voce 50 nell’allegato III del regolamento sui cosmetici antitraspiranti con condizioni d’uso specifiche.

Nel 2013, la valutazione del rischio emessa dal Comitato scientifico norvegese per la sicurezza alimentare ha mostrato che i prodotti cosmetici, e in particolare gli antitraspiranti contenenti alluminio, contribuiscono in misura significativamente maggiore all’esposizione sistemica totale rispetto alla dieta. Di conseguenza, la Commissione europea ha chiesto al Comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori (SCCS) di valutare il possibile rischio per la salute umana derivante dalla presenza di alluminio nei cosmetici, considerando anche l’esposizione da altre fonti, come alimenti e integratori alimentari. Nell’ottobre 2016 Cosmetics Europe ha presentato ai servizi della Commissione un nuovo fascicolo sulla sicurezza per affrontare le preoccupazioni espresse dal SCCS, in particolare eseguendo uno studio clinico sulla biodisponibilità assoluta dell’alluminio derivante dall’esposizione cutanea di volontari umani a una formulazione antitraspirante rappresentativa.

Tossicità dell’alluminio

Esiste una vasta letteratura sugli effetti sulla salute e sulla tossicità dell’alluminio; una serie di ampie revisioni e valutazioni autorevoli sono state pubblicate prima del 2014 (WHO IPCS 1997; Krewski et al., 2007; ATSDR, 2008; EFSA, 2008; FAO / WHO JECFA 2007; Environment Canada & Health Canada 2010; AFSSAPS 2011; FAO / WHO JECFA, 2012; VKM 2013; Willhite et al., 2014). Per il parere SCHEER 2017 sull’alluminio nei giocattoli, è stata eseguita una ricerca bibliografica che copre il periodo dal 01/01/2008 al 31/01/2017. La valutazione del JECFA (2011) si è basata su nuovi dati che includevano uno studio di tossicità sullo sviluppo che valuta specificamente gli endpoint neuro-comportamentali (Poirier et al., 2011). I LOAEL identificati in questi studi erano coerenti con il corpo di dati rivisto in precedenza dagli altri comitati; tuttavia, lo studio di tossicità per lo sviluppo orale nei ratti ha fornito un NOAEL adeguato e robusto per la valutazione del rischio (30 mg / kg bw / giorno). Applicando il fattore di incertezza standard di 100 a questo NOAEL e considerando la biodisponibilità del citrato di alluminio, il Comitato JECFA ha ritenuto opportuno rivedere il PTWI (assunzione settimanale tollerabile provvisoria) a 2 mg / kg bw / settimana.

Conclusioni

L’SCCS ritiene che l’esposizione sistemica all’alluminio tramite applicazioni quotidiane di prodotti cosmetici non si aggiunga in modo significativo all’esposizione sistemica dell’alluminio proveniente da altre fonti. L’esposizione all’alluminio può avvenire anche da fonti diverse dai prodotti cosmetici ed una delle principali fonti di alluminio nella popolazione è la dieta.

Alla luce dei nuovi dati forniti, il SCCS ritiene che l’uso di composti di alluminio sia sicuro alle seguenti concentrazioni equivalenti di alluminio fino a:

· 6,25% in deodoranti non spray o antitraspiranti non spray

· 10,60% in deodoranti spray o antitraspiranti spray

· 2,65% in dentifricio e

· 0,77% nel rossetto


Rif: https://ec.europa.eu/health/sites/health/files/scientific_committees/consumer_safety/docs/sccs_o_235.pdf

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